DIAGNOSI PRECOCE DELLA
DISPLASIA DELL’ANCA
E’ di notevole importanza
diagnosticare la displasia dell’anca precocemente sia per allevatore e
proprietario che possono che possono così pianificare le cucciolate,
fare delle scelte sulla destinazione dei cuccioli, decidere sull’eliminazione
di determinati soggetti dalla riproduzione, che per il veterinario che
può consigliare i migliori interventi profilattico-terapeutici.
La diagnosi precoce
secondo gli studi del Prof. E. Koeppel è possibile fra la 16° e la 20°
settimana di vita del cucciolo e ed è rappresentata dalla combinazione
di
a) analisi RX
anatomico-morfologica e
b) dall’indice di
distrazione (ID),
e consente il
riconoscimento della patologia con una sicurezza di oltre il 90%.
L’acetabolo è costituito
dall’ileo e dall’ischio, e nel periodo postnatale concorrono
a formarlo l’Os Acetabolare (OA) visibile fra l’8° e l’11° settimana di
vita sul pavimento acetabolare e l’Os Coxae Quartum (OCQ) visibile fra
la 12° e la 16° settimana, osso a forma di T che concorre alla
formazione del tetto acetabolare.
Alla fine della 20°
settimana di vita l’acetabolo ha completato la sua ossificazione e
raggiunto la sua forma definitiva. Permangono comunque alterazioni dello
sviluppo che possono influenzare la forma del tetto aceta bolare,
alterazioni, che frequentemente sono da imputare a instabilità
articolare, aggravate da valgismo del collo del femore.
L’analisi anatomo
morfologica viene effettuata mediante RX in posizione dorso-ventrale
simmetrica (posizione 1 secondo F.C.I), ed è atta alla valutazione dell'OCQ, che
in caso di ossificazione regolare mostra il tetto aceta bolare nel suo
tipico adeguato contorno. Le alterazioni dell’ossificazione dell’OCQ,
sono rappresentate dall’ipoplasia (più frequentemente riguarda il nucleo
craniale) o addirittura da aplasia, ciò porta ad un appiattimento
dell’aceta bolo quindi a maggiore instabilità articolare con conseguente
displasia dell’anca.

Esistono però anche forme
di sublussazione della testa del femore, con angoli di Norberg di 95° e
anche 90° anche in casi di sviluppo fisiologico della cavità acetabolare. Il
fenomeno sarebbe da ricondurre ad una displasia primaria delle parti
molli cioè dell’apparato
articolare e del legamento capitis femoris. Alterazioni del Lig. Capitis
femoris, che decorre intra-articolarmente dalla fossa Capitis femoris
alla fossa acetabuli, possono già riscontrarsi all’ 8° settimana di vita
con consistenza spugnosa ed arrossamento in corrispondenza della sua
inserzione alla fossa aceta bolare.
Il passo successivo
quindi per la valutazione precoce della displasia dell’anca è il calcolo
dell’indice di distrazione (ID) che misura il grado di instabilità
dell'articolazione coxo-femorale. Viene effettuata una RX in posizione
secondo il metodo PennHip, sottoponendo a “stress” l’articolazione
mediante un distrattore. Per il calcolo dell’ID vengono presi in
considerazione i centri geometrici dello acetabolo da un lato e della
testa del femore dall’altro. La misura della distanza di questi due
centri viene divisa dalla misura del raggio della testa del femore.
DI =
d/r

A testa femorale B acetabolo
r raggio della circonferenza della testa del
femore
Valori fino a 0,3 ci
indicano con sufficiente sicurezza trattarsi di casi esenti, mentre
valori da 0,7 in su sono indice di elevata probabilità di displasia. I
valori compresi fra 0,3 e 0,7 che rappresentano circa un terzo dei casi
sono considerabili positivi calcolando che valori superiori a 0,5
possono sviluppare una displasia di grado D.
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